1. Una lettura educativa della domanda

Le Comunità Educative Venerini sono consapevoli di dover dare una risposta alle esigenze formative delle famiglie e dei giovani e al diritto di scelta da parte delle famiglie e riconoscono l’ambiente in cui operano come luogo concreto in cui esprimono la propria fede quale testimonianza credibile e annuncio di vita.

Si impegnano a comprendere i contesti in cui sono collocate e a condividere  le speranze dei giovani, facendone un’attenta lettura alla luce dell’esperienza educativa Venerini. Rilevano gli interrogativi che la società e la cultura pongono oggi all’educazione cristiana dei ragazzi, dei giovani, le condizioni in cui si realizza la loro crescita umana e religiosa e le difficoltà che essi incontrano nello sforzo di maturare come persone e come credenti.

La riflessione sull’educazione cristiana muove dall’ambito della cultura vissuta e cioè dai criteri di giudizio, dai valori determinanti, dai punti di interesse, dalle linee di pensiero, dai modelli di vita e vuole cogliere la relazione che essi hanno con il disegno di salvezza che Dio ha affidato alla sua Chiesa, nella convinzione che solamente nel mistero del Verbo Incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo.

La lettura educativa della domanda, nello scorrere dei secoli, è diventata fonte di rinnovamento e di risignificazione delle attività e delle opere.

2. La domanda delle famiglie e dei giovani delle nostre scuole e Centri Educativi

Le famiglie e i giovani che scelgono le nostre scuole e i nostri centri presentano situazioni ed esigenze molto diversificate.

Per gli alunni che frequentano la scuola dell’obbligo sono in genere le famiglie a scegliere le nostre scuole a motivo della preoccupazione educativa. Esse si orientano verso la nostra scuola come ambiente e spazio pedagogico rasserenante, che offre maggiori garanzie e certi servizi integrativi, con motivazioni legate all’esperienza.

Non sono pochi i giovani e le famiglie in situazione di disagio e di emarginazione che trovano nella nostra scuola forme di sostegno e di ricupero, anche sul piano religioso.

Esistono, infine, giovani e famiglie che non osano neppure ipotizzare una domanda alle nostre scuole, perché non posseggono le condizioni economiche per potervi accedere.

 3. Alcune sfide

Le nostre Comunità Educative, nel loro discernimento, evidenziano alcune sfide:

  • la qualità dell’esistenza quotidiana, nella quale, superate le necessità primarie, vengano offerte risposte ad altre necessità più personali, relazionali e religiose; sensibilità per la dignità della persona umana e per i suoi diritti; scoperta di nuove motivazioni per vivere da uomini veri nel mondo d’oggi; esplorazione di valori, della pace, della giustizia, della solidarietà, dell’ambiente, dell’ecologia sui quali costruire la convivenza;
  • la qualità delle azioni educative e didattiche impartite nelle nostre scuole e nei nostri Centri Educativi come risposta alle domande di crescita personale, sociale e professionale e di richiesta di formazione da parte della società;
  • la qualità della preparazione del personale direttivo e docente, attraverso la quale viene definita la nostra offerta educativa.

Queste sfide investono l’esistenza delle nostre Comunità Educative, coinvolgono ogni aspetto della loro identità e le obbligano a verificare e a valutare il proprio essere e il proprio agire.