Prima di essere un’opera educativa, la missione di Rosa è stata esperienza della sua vita con Cristo, vissuta in un crescendo di amore e di zelo apostolico. Prima di dedicarsi alla liberazione delle giovani del suo tempo, Rosa si è lasciata liberare da Cristo, suo Maestro, e Salvatore. Ogni passo sulla via di Dio è impossibile senza l’intervento di Dio stesso che prende sempre l’iniziativa. Rosa, all’invito del Signore, ha subito risposto il suo: “ Eccomi”, come Maria, come Abramo e tutti coloro che hanno servito il Signore in santità e giustizia. Un eccomi che voleva essere disponibilità assoluta per il compito che la volontà divina le avrebbe assegnato. Rosa vive in una particolare prospettiva cristocentrica. Tutte le manifestazioni della sua spiritualità sono incentrate nel Sole divino che è Cristo “Maestro” e Signore. Lui è nel cuore della sua vita di santità e in quella particolare espressione che fa risplendere la luce del suo “carisma”. Rosa ha ricevuto dallo Spirito Santo il dono del carisma, proprio nella sua contemplazione di Cristo Crocifisso. E’ dalla contemplazione di Cristo in croce che nasce la sua passione di salvezza. E’ il cuore di tutte le creature che lei sente battere in quello del suo Maestro. Lavorare, istruire, educare, liberare, salvare, amare: sì, soprattutto amare, amare senza misura, amare sempre, amare tutti, amare ad ogni costo, amare anche a costo della vita, come Lui. Questo Rosa impara contemplando il Crocifisso. Questa è la sua sapienza. In questo si trova il “cuore” del carisma. L’esperienza carismatica di Rosa è una grande illuminazione sulla propria identità che la rende aperta al Dono dello Spirito, per il bene della società del suo tempo, in particolare per la promozione della donna. Lo stesso Spirito le ha concesso il carisma da trasmettere a tutti i membri della sua Famiglia Religiosa, a tutte le persone che avrebbero condiviso nel tempo il suo ideale “ Educare per salvare”. Le Maestre Pie che lo ricevono sono chiamate a custodirlo, a studiarlo, a interpretarlo e a viverlo secondo lo spirito di Santa Rosa. Il primo dovere delle religiose in relazione al proprio carisma è la fedeltà. Si richiede loro una fedeltà dinamica aperta agli impulsi dello Spirito che passa attraverso gli eventi ecclesiali e i segni dei tempi. Giovanni Paolo II, in Vita Consecrata, assegna alla fedeltà al carisma il termine di “fedeltà creativa”. La fedeltà al carisma è necessaria affinchè le religiose possano appropriarsene in tutto il suo dinamismo e, con creatività, saperlo proporre alle nuove generazioni. La puntualità storica e apostolica della Fondatrice esorta le Maestre Pie alla fedeltà dinamica, le spinge ad una conoscenza sempre più approfondita del carisma per confrontarlo con i tempi, adattarlo ai luoghi dove la Congregazione opera, farne sorgente di scelte apostoliche coraggiose. Le Figlie di S. Rosa, radicate nel carisma fondazionale della Madre, impegnate ad attualizzarlo con coerenza nell’oggi, sono abilitate a viverlo con creatività e passione educativa per diffonderlo con integrità, preparando il futuro della Congregazione. Questa visuale tra Memoria e Profezia è il cammino che lo Spirito va tracciando per le Maestre Pie.