Si tratta di una ricevuta, rilasciata dal sacrestano della Chiesa del Gesù di Roma il 20 febbraio 1725, con cui si attesta l’avvenuto pagamento di scudi 13 per le spese sostenute per il funerale di Maddalena Galestrini (o Calestrini) e per far celebrare cento messe in suffragio della sua anima.
Nel testo si può leggere:
«Io sotto schritto Sagrestano d(ell)a Chiesa del Gesù ho riceuto scudi tredici dalla signora Rosa Venerini quali sono scudi dieci p(er) cento messe fatte celebrare p(er) l’anima della signora Maddalena Galestrini, giuli quindici p(er) la messa cantata e altri giuli quindici per la sepoltura con cassa. In fede questo dì 20 febraio 1725,
dico scudi 13
Stefano Landini della Compagnia di Gesù Sagrestano, mano propria».
Alcune osservazioni:
- Si noti come l’ortografia sia diversa dalla nostra (schritto, riceuto), questo perché nel XVIII secolo non si era ancora introdotto uno standard unico per la scrittura.
- La formula “mano propria” (in latino “manu propria”) stava ad indicare che la sottoscrizione del documento era autografa.
- Lo scudo era la moneta dello Stato pontificio il quale si suddivideva a sua volta in baiocchi (100 baiocchi = 1 scudo) e quattrini (5 quattrini = 1 baiocco). Il giulio era un’altra moneta il cui valore era di 10 baiocchi, quindi facendo i conti:
10 scudi per le cento messe
+ 15 giuli (= 150 baiocchi = 1,5 scudi) per la messa cantata del funerale
+ 15 giuli (= 150 baiocchi = 1,5 scudi) per la sepoltura con la cassa
= 13 scudi
- Infine, si noti in basso a sinistra il sigillo (nella forma cosiddetta “sotto carta”) dei Gesuiti formato dal cristogramma (IHS) sormontato dalla croce, con in basso i tre chiodi della crocifissione.
Nel verso del documento, si legge invece:
«20 feb(braio) 1725.
Ric(evu)ta di scudi 10 per 100 messe celebrate per la signora Madd(alena) Galestrini».